domenica 30 dicembre 2012

Tofu in crosta di tè verde


Ogni volta che mia sorella torna in patria per farci una visita noi ricambiamo cucinando :P
In quattro giorni prepariamo tutti i piatti tipici della nostra cucina, più una nuova torta di cui abbiamo parlato su skype per ore, dei biscotti che sicuramente le piaceranno, un panino del fornaio che conosciamo da sempre...per cui per una o due settimane dopo la sua partenza sento il bisogno di depurarmi un pò.
In questi casi mi rivolgo a Petula, la maga della macrobiotica di cui vi ho parlato qualche tempo fa; sono anni che faccio il tofu con il suo metodo e oggi vi propongo una ricettina semplice e diversa dal solito per gustarlo.


un panetto di homemade tofu
olio di sesamo
un cucchiaio di semi di sesamo
un cucchiaio di foglie di tè verde
Tagliate il tofu a fette. Riducete in polvere le foglie di tè verde (per me genmaicha) e mescolatele con il sesamo. Spennellate le fette di tofu con l'olio solo su un lato, impanatele con la miscela di tè verde e mettetele sotto il grill finchè l'imapantura sarà scura e croccante.

sabato 29 dicembre 2012

Jerusalem artichoke gnocchi


Il topinambur, questo sconosciuto. 
A queste latitudini non se n'era mai visto uno, e a dirla tutta la cosa non mi preoccupava troppo: il nome era legato all'immagine di vellutate un pò smorte viste in rete, e niente più. 
Finchè mia sorella decide di portare da Londra una vaschetta di Jerusalem artichokes, meravigliosi tuberi dal nome accattivante; ovviamente mi son messa subito a cercare una ricetta in rete e scopro insieme che i jerusalem artichokes sono topinambur e che l'unica ricetta che mi ha colpita è della Ale (ti abbraccio, anzi ti spupazzo virtualmente: sei la meglio :P ).
Piccolo il mondo...godetevi questi gnocchi spettacolari!


Per gli gnocchi:
300 gr di patate farinose
200 gr di topinambur
200/250 gr di farina (integrale per me, avevo solo quella)
Per condire:
burro ammorbidito
bottarga grattugiata



Per prima cosa sbucciate i topinambur, lavateli e tagliateli a tocchetti. Fateli insaporire in una padella con poco olio per qualche minuto, salateli e copriteli d'acqua. Dopo circa 15 min saranno pronti per l'uso.
Lessate le patate, sbucciatele ancora calde e schiacciatele con lo schiacciapatate direttamente sul piano di lavoro, leggermente infarinato.
Per quanto riguarda i topinambur, Alessandra suggerisce di  passarli al frullatore, per eliminare ogni filamento, e io così ho fatto. 
A questo punto unite le due puree e aggiungete la farina, 200 o 250 gr. a seconda di quanto liquido hanno assorbito i tuberi. Io faccio sempre la prova buttando uno gnocco nell'acqua bollente per vedere se tiene la cottura, altrimenti procedo aggiungendo gradualmente la farina.
Dividete l'impasto in filoncini e tagliate gli gnocchi.
Lessateli in acqua bollente salata e conditeli con un ricciolo di ottimo burro morbido (non sciolto!) e un cucchiaino di bottarga.

domenica 16 dicembre 2012

Pompìa, un antico agrume Sardo


La pompìa è un'agrume endemico Sardo che fece la comparsa nella mia bella isola due secoli fa, nella zona di Siniscola. L'albero della pompìa è simile a quello dell'arancio, i frutti sono molto grossi e hanno una buccia grossa e rugosa da cui si ottiene un liquore buonissimo; la polpa è inservibile perchè troppo amara, mentre la parte bianca sotto la buccia si usa per preparare un dolce, chiamato anch'esso pompìa.
La ricetta è di zia Franca, che fa in assoluto la pompìa migliore mai assaggiata finora.
6 frutti di pompìa
3 kg di miele
1 kg di zucchero
1 lt d'acqua


Lavate i frutti ed eliminate la buccia gialla con un pelapatate e un coltello (tenete da parte la buccia per preparare un liquore). Tagliate l'agrume in 4 parti ed eliminate la polpa con le mani, facendo attenzione a non rovinare la parte bianca, che poi metterete a bagno in acqua fredda per una notte.
Il giorno dopo riempite una grossa pentola d'acqua, metteteci la pompìa e portate a ebollizione. 
Lasciate sobbollire pochi minuti, poi scolate e riempite ancora la pentola d'acqua fredda, rimetteci la pompìa e portate di nuovo a ebollizione. Fate sobbollire per pochi minuti, poi scolate e asciugate le fette di pompìa con un canovaccio pulito. Preparate uno sciroppo con 1'acqua, lo zucchero e un kg di miele e versatelo in una padella sufficientemente larga a contenere la frutta in un solo strato.
Fate cuocere a fuoco basso per un'ora, poi mettete da parte la pompia in un piatto e conservate lo sciroppo in un vaso pulito (lo userete in altre preparazioni).
Rimettete la pompìa nella padella pulita e copritela con i 2 kg di miele. Fate cuocere a fuoco basso per un'altra ora, poi mettete la frutta scolata ad asciugare su carta da forno.
Conservate la frutta in barattoli di vetro, coperta con il miele usato per la cottura. 
Servite ogni spicchio scolato su una foglia d'arancio.

domenica 9 dicembre 2012

Melomacarona, biscottini del Natale greco




Non sono una fan del Natale ma lo sono sicuramente dei biscotti natalizi dagli aromi avvolgenti.
I melomacarona li ho scoperti per caso cercando informazioni per un viaggio in Grecia, e non ho resistito a provarli subito, perchè sono come piace a me, senza burro, senza uova, pieni di spezie e di sciroppo!
Questi biscottini profumati e un pò ruvidi mi hanno totalmente conquistata, sono bellissimi anche da vedere e quindi perfetti per un pensierino goloso o per chiudere una cena.
A me ovviamente hanno fatto compagnia con un tè davanti al camino...

Per circa 75 biscottini:
280 gr d'olio d'oliva leggero
180 gr di spremuta d'arancia
110 gr di zucchero a velo
la scorza grattugiata di 2 arance
6 gr di bicarbonato
1cucchiaino di mix 5 spezie (cannella, chiodi di garofano, noce moscata, pepe nero e anice stellato)
190 gr di semola di grano duro
500 gr di farina 00
5 gr di lievito per dolci

Per lo sciroppo al miele:
400 gr di zucchero
250 gr d'acqua
100 gr di miele
Per decorare:
Noci a pezzetti



Riscaldate il forno a 180˚. In una ciotola capiente mescolate il succo d'arancia con lo zucchero, le spezie e la buccia d'arancia. Aggiungete metà della farina setacciata con la semola, il bicarbonato e il lievito. Unite l'olio e poi il resto della farina e lavorate con le mani per ottenere un impasto omogeneo. Formate delle palline d'impasto grandi come noci e schiacciatele lievemente con le mani o con i rebbi di una forchetta e cuocete per 15/20 min, finchè i biscottini saranno dorati. Nel frattempo preparate lo sciroppo mescolando tutti gli ingredienti e facendolo bollire per 3 min. Tuffate i biscotti nello sciroppo freddo e lasciateceli per 30/40 sec, poi scolateli e metteteli su un vassoio per perderne l'eccesso. Spolverate sui biscotti le noci tritate e servite. Io mi son dimenticata delle noci...ma si può?


venerdì 7 dicembre 2012

Farmer's pie di Petula



E' un periodaccio questo, per cucinare.
Il lavandino perde, e per ogni piatto lavato ho indietro una secchiata d'acqua sui piedi; dal soggiorno il camino acceso mi chiama e mi invita a leggere in pigiama mangiando latte e biscotti...e se questo non fosse abbastanza mi è venuta una poltronite acuta (for Sardinian readers: mandronìa cronica) che il medico mi ha detto di non sottovalutare.
Ecco mentre io riflettevo (profondamente) sul divano, Roberta e Silvia hanno organizzato un contest davvero carino e non partecipare mi sarebbe dispiaciuto troppo, quindi mi sono messa a pensare (sì, ancora. Chiedete a mia mamma se non son intelligente!) alla blogger/ricetta adatta.
Fin dall'inizio mi son detta che avrei pubblicato una ricetta di Petula: "Cuoca Petulante" è il primo blog su cui ho posato gli occhi, in effetti lo leggo da prima di sapere cosa fosse un blog, e per me è una bibbia!
Quando mi capita (spesso) di comprare qualche ingrediente strambo o qualche alghetta nuova corro "da lei" a cercare informazioni. Passo ore in Casa Petula, leggo e rileggo ogni post cento volte non solo perchè le ricette son fantastiche e a prova di bomba o per i suoi consigli su come affrontare freddo/ caldo/ cambi di stagione/ germogli :P ma perchè trovo che scriva in modo semplicemente delizioso. Una lettura da cui ricavo un gran conforto.
Ho sperimentato decine delle sue ricette e quella per fare il tofu in casa mi ha cambiato la vita. 
Oggi vi propongo la formula per un pie vegano che negli anni è diventato un mio cavallo di battaglia. 
Uno di quei piatti che fanno sempre contenti tutti, buoni d'inverno e d'estate, perfetto per far fuori i pacchetti a metà di legumi e qualsiasi avanzo di verdura, zuppe comprese!
Nella mia pentola celeste nuova (thanks comare!) fa un figurone anche con gli ospiti.
Per la versione Petulante cliccate qui.
150 gr. di roveja
50 gr di lenticchie
una lattina di polpa di pomodoro
2 foglie d'alloro
1 rametto di rosmarino
una piccola carota
una cipolla
una costa di sedano
peperoncino
4 grosse patate 
2 cucchiai di parmigiano grattugiato/lievito alimentare per la versione vegana
 

Ammollate la roveja per almeno 16 ore. Tritate fine la cipolla e a pezzi più grossi la carota e soffriggetele in un giro d'olio insieme all'alloro, al peperoncino e al rosmarino. Unite la roveja scolata, le lenticchie sciacquate, la polpa di pomodoro a pezzi e mezzo lt d'acqua. Fate andare coperto a fuoco basso per 45 min, scoperchiate e lasciate cuocere ancora 15/20 min mescolando di tanto in tanto e fino a raggiungere la densità che preferite per la salsa. Infine aggiustate di sale ed eliminate rosmarino e alloro.
Nel frattempo lessate le patate in acqua leggermente salata, sbucciatele e tenetele da parte.
Trasferite qualche cucchiaiata di roveja in una pirofila (se non avete una meravigliosa pentola in ghisa come la mia) e copritela con un pò delle patate passate nello schiacciapatate insieme al parmigiano o al lievito alimentare. Continuate con gli strati fino ad esaurimento degli ingredienti, terminando con le patate. Se avete fretta create due soli strati, legumi sotto e patate sopra e via!
Mettete in forno sotto il grill per qualche minuto, finchè si formerà una crosticina dorata.
Potete ottenere infinite appetitose varianti cambiando i legumi, aggiungendo delle verdure al "ripieno" o avanzi di zuppa alle patate schiacciate...


martedì 4 dicembre 2012

Punkakes

Mio fratello mi ha portato delle carote viola come souvenir da un week end fuori porta e io non ho resistito alla tentazione di farci delle frittelline punk :)

150 gr di carote viola
100 gr di latte
un cucchiaio di yogurt
1 uovo
70 gr di farina
un cucchiaino di lievito per dolci
una presa di sale
Lessate le carote e frullatele insieme al resto degli ingredienti. Fate riposare la pastella per mezz'ora e poi cuocete su una padella antiaderente appena unta di burro a fuoco minimo, poche cucchiaiate alla volta e su entrambi i lati.
Per la crema di mandorle
1 pugno di mandorle tostate
1 fettina sottile d'aglio
un pizzico di sale
un cucchiaio d'acqua
Coprite ogni pancake con una cucchiaiata di crema e qualche germoglio di cavolo rosso.
Come i loro fratelli rossi e verdi anche questi pancakes sono più buoni freddi, perfetti dopo una notte di frigo per il pranzo dell'ufficio!




lunedì 19 novembre 2012

Arancine nere con ragù di seppie

Le arancine più applaudite della cena :)
Sarà che il nero sta bene su tutto (e sfina) ma queste sono effettivamente le arancine che mi hanno dato più soddisfazione.
Intanto perchè sono buonissime, poi perchè nonostante le mie variazioni mi pare che questa versione mantenga uno stretto contatto con la ricetta originale e con gli ingredienti della cucina siciliana.
C'è il ragù, il riso ha il profumo del mare, si sente una nota piccante...se non è Sicilia questa!
Anche stavolta ho seguito il procedimento spiegato da Roberta, sia per la preparazione del riso che per la lega e per dar forma alle arancine.


Per il riso
1 kg di riso originario
2,5 l circa di brodo vegetale
una cipolla medio-piccola
olio evo
sale
Per la lega
800-900 ml d'acqua
la metà di farina
una manciata di sale
Per il ragù
4 belle seppie fresche
un dito di vino bianco
1 spicchio d'aglio tritato
un peperoncino tritato
un cucchiaio di prezzemolo fresco tritato
2 cucchiai di sugo di pomodoro semplice 



Pulite le seppie. (Se ce l'hanno, togliete la sacchetta dell'inchiostro con delicatezza, servirà a colorare il riso. A me son bastate due sacchette, le altre due le ho congelate per il prossimo risotto!).
Tritatele finemente con il coltello e mettetele da parte. Soffriggete appena l'aglio, il prezzemolo e il peperoncino a fuoco basso.
Unite le seppie e lasciate che insaporiscano per qualche minuto, finchè non perdono la trasparenza e diventano bianche, poi sfumate con il vino e alzate la fiamma.
Appena il vino sarà evaporato unite il pomodoro e se serve fate restringere. Fate raffreddare il ragù.
Dopo aver soffritto la cipolla e tostato il riso l'ho diviso in 3 pentole: nella prima ho aggiunto lo zafferano (per la ricetta pubblicata ieri), alla seconda non ho aggiunto nulla per avere il riso bianco, nella terza ho sciolto il nero di seppia. Per quest'ultimo ho terminato la cottura al dente, ho immerso la terrina del riso in acqua fredda e l'ho mantecato con un cucchiaino di burro e uno di pecorino. Ho farcito le arancine con il mio ragù di seppie, le ho immerse nella lega e poi le ho impanate nel panko per un fritto croccantissimo.


Dimando pirdonanza per le foto ma queste arancine vanno servite bollenti.

domenica 18 novembre 2012

Arancine con i vruoccoli arriminati e una dichiarazione d'amore

Festeggio il mio ritorno alla cucina e al blog dopo lunghi giorni di panini al tonno (in scatola) e pesto (di mia suocera) con una ricetta di stret food così bella che mi commuove: le arancine di riso.
Per una da sempre innamorata di Camilleri avere una ricetta doc per queste bombe calde, fritte e pure ripiene è un regalo inquantificabile.
Mia madre ha sempre fatto dei supplì di riso stupendi, ma anche lei da tempo voleva spingersi oltre e provare le arancine.
E gnente, ci siamo date questa botta di vita :P
Abbiamo preparato le arancine con ragù e piselli (the best ever. Roberta non ti ringrazierò mai abbastanza di aver condiviso la tua ricetta e Ale e Dani, senza il vostro lavoro e la passione che ci mettete tutto questo non sarebbe stato possibile. Siete strafighe che neppure ve ne rendete conto) che davvero non hanno bisogno di presentazioni, e poi ho studiato le mie variazioni.
Sono rimasta in Sicilia e ho scelto come ripieno per il riso quello che in genere è un condimento per la pasta: i vruoccoli arriminati, anch'essi scoperti grazie a Montalbano, provati e amati immediatamente.


Per il riso (ricetta di  Roberta)
1 kg di riso originario
2,5 l circa di brodo vegetale
pochi stimmi di zafferano
50 g di burro
50 g di parmigiano grattugiato
una cipolla piccola
olio evo
sale
Per il ripieno
1/2 cavolfiore
1 spicchio di cipolla
una manciata di uvetta passa
2 acciughe sott'olio
una manciata di pinoli
Per la lega
800-900 ml d'acqua
la metà di farina
una manciata di sale


La sera prima di fare le arancine ho preparato il riso e il ripieno: una volta pronto il brodo vi ho unito lo zafferano, ho tritato la cipolla, l'ho messa a soffriggere con l'olio nella pentola più grande che ho :P e ho aggiunto il riso.
L'ho fatto tostare un pò e poi ho aggiunto gran parte del brodo subito e il resto un mestolo alla volta, tenendo il riso al dente.
A questo punto ho trasferito il riso in una zuppiera e ho riempito il lavandino con 4 dita d'acqua fredda, poi vi ho immerso la zuppiera (una sorta di bagnomaria freddo) e ho unito al riso il burro e il parmigiano, mescolando per raffreddarlo velocemente.
Una volta freddo ho coperto e messo in frigo per tutta la notte.
Per i vruoccoli arriminati: tagliate in piccole cimette il cavolfiore (teoricamente ci vorrebbe il cavolfiore verde mi pare di capire; io ne ho usato uno regolamentare bianco!) e lavatelo. In una padella soffriggete la cipolla, unite il cavolo e le acciughe, un pò d'acqua e fate cuocere, quando il cavolo sarà tenero spegnete il gas e aggiungete le uvette ammollate e i pinoli e salate. La ricetta originale prevede anche lo zafferano, ma io l'ho messo nel riso, e della passata di pomodoro, che al solito ho scordato. 
Insomma sono dei vruoccoli un pò eretici...
Il giorno seguente ho dato forma alle arancine come da suggerimento di Roberta, e cioè prima ho fatto tutte le palle di riso, poi le ho bucate, infine le ho farcite e richiuse.
Le ho lasciate riposare mezz'ora in frigo e ho preparato la lega mescolando acqua e farina con un pizzico di sale. Ho immerso tutte le arancine un pò alla volta e le ho adagiate sul pangrattato, poi le ho impanate una ad una e fritte in olio ben caldo.

Ci vediamo domani con le altre arancine :)


mercoledì 24 ottobre 2012

Beet burgers


Sono un'onnivora convinta, fan sfegatata della fiorentina al sangue e delle frittelle di cervello, eppure agli hamburgers vegetariani / vegani non so resistere.
Li trovo buoni e creativi e adoro prepararli.
Incredibilmente mi mancava un esperimento a base di rape...in rete ho trovato alcune ricette meravigliose che mi hanno ispirata, e alla fine ho creato la mia versione in base a ciò che straborda dalla dispensa ;)
Per 4/6 burgers:
200 gr di rape rosse già cotte
150 gr di fave spezzate decorticate lesse
2 cucchiai di farina di mais per polenta istantanea
un cucchiaino di cipolla tritata
un cucchiaino di aromi per arrosto
sale


Tritate con il coltello (e pazienza) le rape e le fave insieme, fino a che il composto ricorderà la carne macinata. Probabilmente potete usare anche un tritatutto elettrico, io purtroppo non ce l'ho!
Fate rinvenire la farina di mais con qualche cucchiaio d'acqua bollente.
Mescolate il trito di rape con il sale, la farina di mais e gli aromi.
Date forma ai burgers sopra un foglio di carta da forno utilizzando un coppapasta e pressando bene il composto. Fate riposare in freezer. Quando la voglia di vegburger vi assale, ungete una padella, fatela scaldare per bene e cuocete i medaglioni ancora congelati.

martedì 23 ottobre 2012

Olive trappate


Finalmente sui banchi del mercato sono apparse le olive! 
Avevo terminato la scorta preparata l'anno scorso da mia mamma e questa è una seccatura (amo queste olive, che fanno parte del tipico antipasto barbaricino) che diventa un problema nel "periodo dei cavolfiori" perchè le olive trappate sono il complemento perfetto del cavolfiore in padella!
Purtroppo le olive in salamoia in vendita al supermercato le detesto, quindi sono rimasta in trepidante attesa fino a qualche giorno fa, quando finalmente la spacciatrice di fiducia me ne ha mostrato una cassetta, e son tornata a casa traballante :P
La ricetta di mia mamma è semplice e veloce, se avete delle olive buone non esitate...


Lavate le olive e fate 4 o 5 taglietti in senso longitudinale su ogni frutto. 
Preparate la marinata: portate ad ebollizione dell'acqua (non di rubinetto) e uniteci 80 gr di sale grosso per ogni litro. 
Quando l'acqua sarà fredda versatela sopra le olive che avrete sistemato un un vaso capiente e pulito. Dopo 24 ore scolate le olive dalla marinata, sciacquatele e tenetele da parte. 
Portate nuovamente dell'acqua a ebollizione e scioglieteci dentro 80 gr di sale per ogni litro e quando sarà fredda versatela sulle olive.
Proseguite in questo modo per 7/15 gg finchè le olive perderanno tutto l'amaro (dipende dalla qualità) e conservatele in una marinata preparata con 50 gr di sale per ogni lt d'acqua.
Ricordatevi di sistemare all'interno di ogni vaso una griglia di plastica per tenere le olive sempre coperte dalla marinata.
Se sulla superficie dell'acqua dopo qualche mese si forma un sottile strato di muffa eliminatelo e non vi preoccupate, non compromette in alcun modo la bontà delle olive.
Utilizzate le olive trappate per cucinare o come antipasto, insieme a salumi e formaggi.


lunedì 22 ottobre 2012

Pancakes alle bietole con crema di caviolfiore e pecorino


Visto che: quelli rossi ci erano piaciuti assai e che sono in un periodo pancakosissimo (ho davvero usato questa non-parola? Sto regredendo) ci ho riprovato con un mazzo di bietole sottomano :) e anche stavolta sono soddisfatta del risultato!
1 mazzo di bietole tenere
1 uovo
60 gr di farina
110 gr di latte di soia
una presa di sale
1 cucchiaino di lievito per dolci
un cucchiaio di yogurt bianco

Mettete a scaldare dell'acqua in una pentola capiente. Lavate le bietole e separate le foglie dai gambi bianchi. Quando l'acqua bolle tuffate le foglie di bietola e lasciate che cuociano per circa 5 min, poi scolatele e raffreddatele sotto l'acqua per tenere il colore brillante.
Strizzatele bene e pesatene 100 gr.
Frullate le bietole con il resto degli ingredienti fino ad ottenere un composto liscio. Lasciate riposare 20/30 min e poi cuocete su una padella antiaderente poche cucchiaiate di impasto alla volta (io ho fatto 8 piccoli pancakes, ovviamente più son piccoli e più son belli :P ).
Per la crema, frullate insieme qualche cimetta di cavolfiore lesso con una cucchiaiata di pecorino grattugiato e un cucchiaio di latte di soia.
Servite i pancakes con un pò di crema e dei pinoli tostati.

domenica 21 ottobre 2012

Pancakes integrali con le mele e sciroppo all'erba Luisa


Sarà il fresco del mattino, sarà la dieta (ah, la dieta, questa sconosciuta) ma io dopo tanto briosciare (ma sì, massacriamo l'italiano e inventiamo inutili neologismi) ho una maledetta voglia di pancakes per colazione.
Torrette di pancakes tiepidi e morbidi, un pò rustici, di quelli che ti cambiano la giornata :)



Lavate e tagliate a cubetti una mela piccola, poi immergetela in acqua e succo di limone.
Preparate lo sciroppo:
50 gr d'acqua
1 cucchiaino di melassa
40 gr di zucchero bruno
un pugno di foglie d'erba Luisa
Fate bollire l'acqua insieme alle foglie spezzate a metà e lasciate riposare per una giornata. Rimettete l'acqua sul fuoco, togliete le foglie e aggiungete la melassa e lo zucchero. Fate sciogliere tutto mescolando con una frusta.


La ricetta per l'impasto è quella collaudatissima di Annalisa Barbagli presa dal blog del Cavoletto, ho solo sostituito la farina 00 con quella integrale e il latte con quello di soia.
per 8-10 pancakes 
200 gr di latte di soia
120 gr di farina integrale
1 uovo
30 gr di burro
1 cucchiaio di zucchero
1 cucc.no di lievito per dolci
sale 1/2 cucc.no
1 punta di bicarbonato
l mela




Mescolate tutti gli ingredienti secchi poi aggiungete l’uovo, il latte e il burro fuso e sbattete con la frusta fino a ottenere un composto liscio.
Fatelo riposare per un’oretta a temperatura ambiente, poi unite la mela.
Scaldate bene una padella antiaderente e versateci sopra qualche cucchiaiata d'impasto. 
Cuocete a fuoco minimo su entrambi i lati e man mano che i pancakes sono pronti metteteli in un piatto in forno caldo e spento per non raffreddarsi. Serviteli con lo sciroppo all'erba Luisa.





martedì 16 ottobre 2012

Pane dolce con ananas, vaniglia e limone


Come promesso ritorno con una variazione -esotica- del pane dolce del sabato.
Per l'impasto la ricetta è sempre la stessa, quella di Eleonora.
Per il ripieno (di una treccia):
un pugno di cubetti di ananas fresco condito con i semini di una bacca di vaniglia e la scorza grattugiata di mezzo limone.
Sopra la brioche ho spolverato del sesamo nero.
Ho rifatto questa brioche due volte in tre giorni per riuscire a salvarne una fetta da fotografare :D



domenica 14 ottobre 2012

Beet pancakes



Cercavo in rete qualche ricetta per far fuori una quintalata di rape rosse che mi ispirasse; ne compro sempre troppe perchè le adoro :) e mi dispiace limitarmi alle solite due-tre preparazioni.
E così ho scoperto che ci sono pancakes da sogno, rossi o rosa!
Ho fatto un mix di un paio di ricette e alla fine questo è ciò che è venuto fuori.
150 gr di rapa rossa già cotta
100 gr di latte
un cucchiaio di yogurt
1 uovo
70 gr di farina
un cucchiaino di lievito per dolci
una presa di sale
Frullate la rapa e unitela al resto degli ingredienti. Fate riposare la pastella per mezz'ora e poi cuocete su una padella antiaderente appena unta di burro a fuoco minimo, poche cucchiaiate alla volta e su entrambi i lati.
Questi pancakes sono perfetti con una cucchiaiata abbondante di labne e una di lenticchie beluga :)


sabato 13 ottobre 2012

Il pane dolce del sabato autunnale

Dall' MTC di questo mese è venuta fuori una brioche sofficissima che non arriverà a lunedì. 
L'impasto di Eleonora è meraviglioso e non è difficile da realizzare, perciò ho già deciso di rifarlo questa stessa settimana con ripieni differenti. 


Per la treccia ho seguito per filo e per segno la sua ricetta.
Per due trecce ripiene:
500 gr di farina 0
2 uova medie
100 gr di zucchero
20 gr di lievito di birra
125 ml di acqua tiepida
125 ml di olio extra vergine d'oliva
10 gr di sale
Per il ripieno (uno per ogni capo della treccia):
mele a cubetti e cannella;
pinoli e cacao in polvere;
pere e amaretti sbriciolati 
 

Setacciate la farina e sciogliete il lievito nell'acqua tiepida insieme a un cucchiaino di zucchero.
Fate riposare una decina di minuti fino a che si forma la schiuma. Mischiate la farina, il sale e lo zucchero, unite il lievito e cominciate ad impastare, versate poi l'olio e per ultimo le uova, uno ad uno, fino alla loro incorporazione. Lavorate fino a che l'impasto si staccherà perfettamente dalla ciotola, lasciandola pulita.
Lasciate lievitare per almeno due ore, dopodichè, sgonfiare l'impasto e tagliatelo in due parti uguali. Tagliate poi ognuna delle parti in tre e stendetele con il mattarello per formare delle fasce.
Cospargete la pasta con il ripieno scelto, chiudete ogni fascia a "salamotto" e intrecciate.
Lasciate lievitare altre due ore in una teglia foderata di carta da forno e infine cuocete a 180° per circa 15/20 min.