venerdì 30 dicembre 2011

Guinness cake


Come se questo periodo non fosse già abbastanza ricco di occasioni dolci e grasse e di parenti e amici che ti offrono qualsiasi cosa contenga il 90% di strutto (mia madre lo vaporizza nell'aria per esser sicura che noi tutti ne assumiamo una quantità appropriata) ecco che io mi faccio anche venire la voglia di cioccolato. Quindi mi son fatta delle belle tazze di cioccolata fumante (grazie Ely), poi i chocolate crinkles (che non ho voluto postare perchè mi son venuti davvero orridi) ed ora una torta che ho sognato da quando l'ho vista. Provatela: è diversa da tutte le altre torte al cioccolato, ha un sapore complesso e vellutato, la crema è dolce e molto profumata e si sposa a meraviglia con l'aroma di tabacco della Guinness. Un altro lato positivo di questo dolce è che con la fetta che vedete sopra si sfamano 3 adulti di appetito robusto ;) è una vera bomba calorica ma vale la pena ingrassare per un boccone così soddisfacente!
La ricetta l'ho copiata dal blog di Sigrid, ed è perfetta per rievocare romantici ricordi d'Irlanda...
Come si fa:
400 ml di Guinness
350 gr di zucchero di canna
225 gr di farina
225 gr di burro morbido
4 uova
100 gr di cacao amaro in polvere
2 cucchiaini di bicarbonato
mezzo cucchiaino di lievito per dolci
Per il topping:
300 gr di labne
150 gr di zucchero a velo
2 cucchiai di brandy


Montate il burro con lo zucchero (io ho usato il bimby, tantomeglio se avete una planetaria) e unite le uova una ad una. Setacciate la farina, il lievito, il bicarbonato e il cacao, e aggiungeteli a cucchiaiate all'impasto di uova, alternando con la birra. Mettete questo composto in uno stampo per torte foderato di carta da forno bagnata e strizzata e mettete in forno a 180° per un'oretta.
Per la crema basterà montare bene il labne con lo zucchero e il liquore. 

Buon anno!

domenica 25 dicembre 2011

Mostarda di pere


 Et voilà la mia prima mostarda (di cui sono veramente orgogliosa) è venuta buonissima, ha un profumo delizioso ed è davvero bella da vedere!
Prepararla è stato molto semplice grazie alla ricetta di Claudia a cui vi rimando.
Cimentatevi perchè è una preparazione che dà grandi sodddisfazioni :) l'unico sbattimento è trovare l'essenza di senape ma casomai non ci riusciste sono disposta a cedervi un pò della mia!


 

martedì 20 dicembre 2011

Risolatte al matcha, cioccolato bianco e fave di cacao

...Continua la saga del risolatte!
Stavolta non per colazione ma come dessert servito in mini porzioni, è stato molto apprezzato anche da un'assaggiatrice un pò snob ;)
Per 8 mini dessert:
120 gr di riso
1lt di latte
100 gr di zucchero in polvere (io 60gr)
20 gr di matcha
100 gr di cioccolato bianco
50 gr di panna
8 fave di cacao (la ricetta originale prevedeva  i lamponi)


Sciacquate il riso, scolatelo e poi tuffatelo in una pentola di acqua bollente per 3 min. Scolatelo e tenetelo da parte.
In un pentolino dal fondo spesso mescolate lo zucchero a velo con il latte e poi unite il riso e cuocete a fuoco basso mescolando in continuazione.
Dopo una decina di minuti prelevate dal pentolino qualche cucchiaiata di latte e incorporatevi il matcha, cercando di sciogliere i grumi. Versate di nuovo nel pentolino e mescolate bene con il resto del riso. Quando il riso sarà quasi cotto fondete a bagnomaria il cioccolato ridotto a scaglie con la panna e incorporatelo velocemente al riso ormai cotto. Guarnite con le fave di cacao e servite subito.
La ricetta è di Sophie Monti da "Riz au lait".

domenica 18 dicembre 2011

Riz au lait pomme-cannelle

Questa ricetta è tratta da un libricino meraviglioso, regalo di Natale (anticipato) del consorte.
Si chiama "Riz au lait" è di Sophie  Monti e ve lo consiglio, per gli spunti interessanti e per le foto meravigliose.
Dunque dicevo, sfoglia e risfoglia si fa domenica mattina, e dopo settimane di pancakes stamane ho scelto di preparare un delicato risveglio per mio marito a base di risolatte (se l'è cercata).
Per due colazioni dolci e profumate:
50 gr di riso
2 cucc.ni rasi di cassonade (o zucchero integrale di canna)
una grattata di vaniglia
circa 300 ml di latte
Per il topping:
1 mela
1 cucc.no di zucchero
cannella in polvere
succo di limone



Sciacquate il riso in acqua fredda, scolatelo e poi buttatelo in una pentola di acqua in ebollizione per 3 min. Scolatelo di nuovo e mettelo da parte.
In un pentolino versate lo zucchero e i semini di vaniglia e il latte. Mescolate e infine aggiungete il riso. Cuocete a fuoco dolce mescolando spesso, fino a che il latte si sarà assorbito e il riso sarà morbido e cremoso.
Nel frattempo pelate una mela, tritatela in piccoli pezzi e cuocetela in padella con lo zucchero, il succo di limone, la cannella e poca acqua.
Sistemate il risolatte in una tazza carina e portatevelo sotto le coperte :)

venerdì 16 dicembre 2011

Il viaggio di un cuoco

Oggi qua da me è una serata buia e tempestosa, per cui me ne sto sul dondolo davanti al camino a leggere " Il viaggio di un cuoco" di Anthony Bourdain. Se mio marito fosse qua, sarebbe un momento perfetto!

lunedì 12 dicembre 2011

Bento box

Trascorro ore a contemplare le meravigliose composizioni dei bento box su google, pura arte, cibo da meditazione!
Non si può dire lo stesso per il mio pranzo di oggi, enorme sforzo e minimo risultato, ma non potevo resistere al richiamo del bento contest di Cooking Gallery, Bentolicius e Just One Cookbook!
Ho deciso di non variare il pasto che avevo scelto di consumare con la mia collega, ho solo usato un pò di fantasia per disporre diversamente il cibo.

 
Lo sfondo è costituito da 100 gr di riso al gelsomino, lessato; l'albero è un broccolo a vapore con chicchi di melagrana. Per la gallinella ho usato 60 gr di mozzarella di bufala, un seme di sesamo nero per l'occhio, carota per il becco e un pezzo di alga kombu scottata in padella per l'ala. Le foglie di sedano simulano l'erba. Il sole è mezzo arancio vaniglia.
Ciò che non si vede in foto è un cucchiaino di salsa di anacardi del Mercato Equo e Solidale con cui ho condito il broccolo e che ci sta a meraviglia!

What's in:
100 gr boiled jasmine rice for the background;
steamed broccoli with pomegranate for the tree;
60 gr buffalo mozzarella to make the chick, black sesame for its eye and a piece of kombu seaweed for the wing. Carrot for the beak;
celery is the grass;
and the sun is made with half of a little sweet orange (named "vanilla quality").

venerdì 9 dicembre 2011

Glam biscuits

Una semplice variazione sul tema. In questi giorni in cui sono libera dal lavoro biscottare è il mio primo istinto quando mi alzo la mattina, e oggi l'ispirazione era "vaniglia & limone" come l'acqua profumata per il corpo che mi sono spruzzata dopo la doccia. Per me, una combinazione irresistibile.
La ricetta è quasi identica alla precedente (l'originale è di Fior di Frolla), solo con piccole variazioni.



Per 30 biscotti.
Setacciate 220 gr. di farina 00 con un pizzico di sale. Nel frattempo riducete in polvere sottile 90 gr di zucchero e la scorza di mezzo limone. Grattate i semini di due bacche di vaniglia bourbon e uniteli allo zucchero e alla farina. Impastate con 90 gr di burro e un uovo intero e fate la palla. Mettete in frigo per almeno due ore, poi stendete la pasta e ritagliate i biscotti. Rimetteteli in frigo per una ventina di minuti almeno, e infine cuoceteli in forno a 180° per circa 10 min. I biscotti devono dorare appena sugli angoli, così resteranno soffici e fragranti. Fatene una doppia dose altrimenti non ve ne resteranno abbastanza da mettere nelle scatoline per regalarli  a due amiche davvero glamorous :P



lunedì 5 dicembre 2011

Biscotti chiudipacco


Finalmente è arrivato lo stampino per biscotti che aspettavo da parecchi giorni :) ero troppo impaziente di provarlo e quindi appena tornata a casa mi son messa subito a biscottare!
Ho scelto una ricetta di Fior di Frolla (tanto per cambiare) che ho leggermente modificato. Le foto purtroppo non rendono, i biscotti son veramente carini (e anche buoni!) e saranno i chiudipacco per i miei regalini di natale.
La ricetta:
Setacciate 200 gr di farina 0 con un pizzico di sale, due cucchiaini di cannella, i semini di mezza stecca di vaniglia e 80 gr di zucchero Mascobado a velo. Unite poi 2 tuorli e 100 gr di burro freddo. Impastate fino a ottenere una pasta malleabile, fate la palla e mettete in frigo per un'ora. Stendete l'impasto, ritagliatelo e mettete i biscotti in frigo per 15 min.
Cuoceteli in forno caldo a 180° per una decina di minuti, senza dorarli troppo.

domenica 4 dicembre 2011

Pancakes alle mele e cannella

E' passata più una settimana dall'ultima volta in cui ho scritto, ma ho avuto giorni così duri e impegnativi che non ho neppure cucinato, mi sono nutrita fondamentalmente di uva e cachi!
Per tutto il tempo ho guardato al week end, e quando finalmente è arrivata la domenica -e quindi il momento delle profumate e caloriche colazioni a letto- mi sono alzata presto per godermi una intera, lunga giornata libera. Avevo in testa la ricetta di questi pancakes da un pò, e visto che in cucina c'era tutto li ho finalmente potuti preparare, dimenticandomi fin dal primo cucchiaio di farina del lunedì, dell'ufficio, degli impegni e anche dei dolori.
La ricetta è di Fior di Frolla, io ho fatto delle variazioni minime (come al solito la sostituzione del latte intero con quello di soia e l'aggiunta di scorze di limone nell'impasto); per la ricetta originale visitate il suo splendido blog. Un giorno anche il mio sarà così ;P



Buona domenica a tutti, e un abbraccio alla mia cara Elisa e a mia cugina :)

giovedì 24 novembre 2011

Zuppa di miso per onnivori

Sono due giorni che piove, piove e piove! Addirittura oggi pioveva in piscina, per fortuna che stavo già in costume eh...
Per combattere tutto questo freddo umido ci conviene darci una botta di caldo sottoforma di zuppa di miso :)
Stavolta ve ne propongo una versione diversa, per onnivori, che a me piace molto perchè amo il sapore del katsuobushi (o bonito, o tonnetto secco).
La preparazione è di una semplicità imbarazzante, tant'è vero che io mi porto i pochi ingredienti necessari anche in ufficio avvolti nella pellicola e mi preparo la mia zuppa se il pomeriggio si fa troppo lungo e freddo; basta dotarsi di un bollitore elettrico per l'acqua (il modello base costa una fesseria, l'ho pagato 12 euro).
Mettete in un pentolino una tazza d'acqua con mezzo cucchiaino di brodo granulare al katsuobushi (dashi) e portate ad ebollizione. Versate il brodo in una tazza e mescolando sciogliete un cucchiaino colmo di miso. Unite qualche cm di wakame e uno spring onion tagliato a rondelle, e se lo avete anche qualche cubetto di tofu (il nigari mi arriva fra 10 giorni, poi sarà Tofu and Love!).
Ci vogliono 5 minuti e il benessere dura tutta la sera. Ragazze, lo ripeto: consumate più miso!

martedì 22 novembre 2011

Pancakes au chocolat

Domenica mattina mi sono alzata a un'ora decente per preparare la colazione a mio marito, e ho deciso di provare una ricetta che ho letto su Yummy Magazine: pancakes al cioccolato. Dopo le prime due frittelline è scesa mia madre dal piano di sopra a vedere cosa stessi facendo: il profumo dolce e intenso del cioccolato è arrivato fino alla sua cucina! Una cosa magnifica, casa mia sembrava quella di Cherry Merry Muffin! Inizialmente avevo pensato di dimezzare le dosi, ma per fortuna non l'ho fatto. Venti piccoli pancakes sono spariti in un battibaleno. Sono stupendi! Provateli assolutamente :D






x  20 pancakes
100 gr farina
2 cucc.ni lievito
20 gr zucchero
20 gr burro
50 gr ciocccolato fondente
10 cl latte (io di soia)
10 cl panna (io sempre di soia)
1 uovo
burro o olio per ungere la padella

Per la salsa:
100 gr di cioccolato fondente
5 cl di panna
5 cl di latte

Fondete a bagnomaria il cioccolato con il burro, sbattete l'uovo intero con lo zucchero. Setacciate insieme la farina e il lievito, unite il latte, la panna, l'uovo e il cioccolato fuso col burro. Amalgamate bene il composto e fatelo riposare mezz'ora. Poi cuocete i pancakes come di consueto, su una pentola unta a fiamma bassissima.
Servite i pancakes con la crema al cioccolato (fondete il cioccolato a bagnomaria e incorporate latte e panna), ne basta pochissima perchè questi pancakes sono già saporiti.

Approvati dal marito cuoco :D

lunedì 21 novembre 2011

Inaspettato: my 7 links

Quando mi è arrivato, davvero inaspettato, l'invito di Elvira Coot :) per il my 7 links mi sono tutta ringalluzzita! Mi fa sentire molto cool scrivere questo post anche se, essendo il mio un blog neonato, non c'è stata tutta la ricerca, il piacere di guardarsi indietro e riscoprire com'eravamo e tutto il resto, per cui per me niente post amarcord. Ho iniziato appena 3 mesi fa, e da allora nessuna grande evoluzione...comunque, questo non mi ferma! Voglio anche io salire sul palco :)

1) Il post il cui successo mi ha stupita:
L'uovo marinato di Carlo Cracco, pensavo di essere l'unica a non averlo ancora provato e invece leggo che in molti si vogliono ancora cimentare!


2) Il post più popolare: 
Gocce di Bloody Mary, erano troppo belle per passare inosservate! Ma non ho vinto il kitchen aid :(



3) Il post più controverso:
Nulla di così intenso e personale in questo spazio, solo accenni, almeno per ora.

4) Il post più utile:
Labne, il prezzo dell'oro e le foto penose. E diciamocelo, il philadelphia fa schifo e costa troppo, e fare il labne è la risposta!


5) Il post che non ha ricevuto l'attenzione che meritava:
Vittorio Gassman. Sicuramente non avete seguito il link...approfittate di questo promememoria!


6) Il post più bello:
Sableè al matcha. Non ho ancora creato dei post veramente belli, faccio ancora delle foto bruttine e la scrittura non è il mio forte... ma voto per questo biscotto che è davvero molto buono :P



7) Il post di cui vado più fiera:
Okara & cioccolato. Dopo aver cercato per anni alternative alle insipide polpette di okara, finalmente questa torta, la migliore torta al cioccolato che io abbia mai mangiato. Ora smaltire l'okara non è più un problema per me.

sabato 19 novembre 2011

Crema di castagne e libri, davanti al camino


Oggi solo molto relax con i miei libri e un dolce rapidissimo!
Crema di castagne:
Mescolate 2 cucchiai di crema di marroni pronta con un cucchiaino di farina di castagne, uno di kinako e un bicchiere colmo di latte di soia. Unite un cucchiaino raso di kuzu e mettete su fuoco basso finchè non avrete una crema sufficientemente densa.
Buon week end!


giovedì 17 novembre 2011

Chai latte in piedi

Voglia di dessert, nessuna voglia di prepararlo e paura dei sensi di colpa? La mia soluzione è sempre l'agar!
Questa ricettina di Clea (da "Agar agar") è piena zeppa di spezie corroboranti che scaldano l'anima e si fa da sola intanto che io guardo Grey's anatomy in streaming! :P Non mi dilungo, tutti conoscono il chai-latte, e questa è la versione al cucchiaio. Niente di nuovo sotto il sole insomma, ma: che buonooo :D


 Per 6 porzioni:
3 capsule di cardamomo
3 chiodi di garofano
1 cucchiaino di cannella in polvere
1 presa di zenzero in polvere
2 grammi di agar
3 cucchiaini colmi di tè nero
70 gr di zucchero di canna (io 35 gr)
250 ml di latte di soia (io 300 ml)
50 ml di panna di soia
qualche cucchiaio di chantilly di soia (io non ce l'ho messa)
1 cucchiaio di cannella per decorare (io miele nero del Marocco)
Io ho messo anche una grattata di noce moscata, 3 grani di pepe nero e un cucchiaino di curcuma per ravvivare il colore, ma non ha funzionato :(

Pestate in un mortaio il cardamomo e i chiodi di garofano. Mettete tutte le spezie in un pentolino con 250 ml d'acqua e portate a ebollizione, unite il tè e lasciate riposare 5 min. Filtrate, unite l'agar, il latte e la panna e fate bollire di nuovo. A questo punto versate negli stampini e fate raffreddare. Servite i flan con poco miele nero del Marocco (o con una spolverata di cannella).

mercoledì 16 novembre 2011

Patate nella cenere



Arieccomi finalmente nel mio amato blog :) Ho ripreso il full-time in ufficio questa settimana e sono ancora tutta sconvolta, ho cucinato poco, anzi pochissimo perchè non ho neppure fatto la spesa e così è stato tutto un grattare nel freezer...ne sono venuti fuori piatti molto fusion e colorati (uno su tutti: pseudopappa al pomodoro con pane alle alghe!).
Ma quello che veramente mi ha salvato la faccia con degli ospiti a cena non previsti sono state le patate (come sempre).
Erano anni che non le mangiavo così, cotte sotto la cenere come le faceva mio nonno nel camino della casa in campagna. Se anche voi le avete mangiate almeno una volta nella vita sapete che sono imperdibili. A me hanno risvegliato dei ricordi che non sapevo di avere custoditi nella memoria...il famoso effetto madeleines!
Se avete un caminetto quindi, avvolgete delle patate nella carta stagnola, mettetele sotto la cenere calda per un'oretta e godetevi il fuoco che scoppietta con gli amici (beati voi e loro, io mentre le patate cuocevano stendevo i panni mentre qualcuno lavava i piatti e qualcun'altro spazzava!) e poi conditele con solo una punta di sale.

sabato 12 novembre 2011

Cachi sott'olio

E' da più di una settimana che cerchiamo di fronteggiare una massiccia invasione di cachi, che poi non è certo la prima: pare che tutti quelli che conosciamo nel raggio di 60 km abbiano degli alberi di cachi, per cui ogni anno è la stessa storia!




Quindi oltre al sempreverde caco a fine pasto, ecco anche marmellata, gelatina, pannacotta e gelato ai cachi, tutto a base di frutti maturi, profumatissimi e arancioni.
Oggi però mi sono occupata di cachi "crudi" durissimi, perlopiù gialli e verdi.
Prepararli è molto semplice e il risultato dà grande soddisfazione:



vi serve un grosso barattolo sterilizzato che riempirete con parti uguali di aceto di vino bianco e vino bianco in cui sisteremerete i cachi lavati, asciugati e privati del picciolo. Il vaso va poi tenuto al buio per 15 giorni. A questo punto affettate sottili i cachi e metteteli in barattoli di vetro (sterilizzati) e ricopriteli di olio d'oliva buono. A me piace aggiungere anche qualche grano di sale grosso alla vaniglia. Dopo una settimana potete iniziare a consumarli come antipasto.
Buona domenica!






venerdì 11 novembre 2011

Ochazuke!

D'estate è il gazpacho, d'inverno l'ochazuke: le mie cene preferite in assoluto.
Il mio primo ochazuke l'ho assaggiato a Parigi, due anni fa, in una sala da tè giapponese di cui mi sono innamorata, Chajin.
Faceva un freddo bestiale, avevamo fame e avremmo camminato ancora per ore dopo il pranzo; la gentile signora americana che gestisce il negozio ci ha consigliato una tazza di ochazuke. Dopo, l'ho eletto a mio piatto preferito e non l'ho più lasciato.
Nella versione base questa zuppa si compone solo di riso lessato o a vapore su cui si versa del tè verde bollente, ed è un ottimo modo per riutilizzare il riso lesso avanzato (anche se mia madre con il riso avanzato ci fa le frittelle dolci! Punti di vista...). Poi ovviamente la zuppa si arricchisce a seconda dei gusti (e della fame) con tonno/salmone al naturale, alghe e furikake e quant'altro. Mio marito ama riempire la sua scodella di riso con un uovo cotto nella salsa di soia a 65° (assaggiato anch'esso da Chajin), fiocchi di nori, un pizzico di wasabi in polvere e piccoli arare, i crackers di riso.
Io preferisco aggiungere al mio riso solo un pizzico di furikake all'ume e mezzo cucchiaino di purè di umeboshi, che è la mia passione! In vendita ci sono anche le bustine con i condimenti pronti, a cui aggiungere solo riso e acqua calda, e a me il risultato è piaciuto parecchio. Comunque, a voi la scelta.
Per una persona vi serve una tazza di riso lessato con poco sale, una tazza di tè verde bollente (io preferisco genmaicha), mezzo cucchiaino di purè di umeboshi e un pizzico di furikake (oppure fiocchi di alghe, salmone al naturale e crackers di riso sbriciolati).
Mettete il riso con i condimenti che avete scelto in una ciotola e versatevi sopra una tazza di tè verde bollente. Semplice :) e sorprendentemente buono, leggero, confortante.

giovedì 10 novembre 2011

Zuppa di miso vegan

La zuppa di miso è il mio comfort food per eccellenza, e appena le temperature scendono io non posso più farne a meno. Tutti i giorni o quasi, prima di cena, come antipasto o anche al pomeriggio al posto del tè (!) è il mio rito irrinunciabile. Grazie ad Elisa che mi ha mandato una confezione di ottimo shiro miso (miso bianco) anche oggi mi godo la mia tazza fumante :)
Il miso, ormai lo sanno tutti, è il prodotto della fermentazione della soia, a cui spesso viene aggiunto un altro cereale. Ce ne sono un sacco di varietà, e io preferisco quello bianco, che ha un sapore più delicato. Il miso è ricco di enzimi utili per il buon funzionamento dell'intestino (per questo la zuppa non deve bollire, pena la morte degli stessi enzimi), di vitamine del gruppo B e aiuta la pelle e i capelli a risplendere perchè depura il fegato (cosa aspettare a prepararvene una tazza?).
In commercio si trovano delle bustine con la zuppa liofilizzata, io ne ho assaggiate di diverse marche e hanno quasi tutte un buon sapore, ma non so se hanno gli stessi benefici/effetti magici di quello vero.
Inoltre il miso fresco è tutta n'antra cosa, oltre alla zuppa ci si possono preparare ottimi patè e svariati condimenti.
Io ho diverse ricette per questa zuppa, e oggi ho preparato quella vegan.
Ecco cosa serve:
5 cm di alga kombu
due cucchiaini colmi di miso
spring onion o piccoli porri
acqua


 Mettete l'alga kombu in un pentolino con due tazze d'acqua fredda (400 ml) e cuocete a fuoco basso finchè non inizia a bollire. Spegnete il fuoco e versate il brodo di kombu (e l'alga) nella tazza in cui avrete messo il miso, e scioglietelo mescolando. Unite gli spring onion ed è fatta!
Se aggiungete pure del tofu a dadini e accompagnate con un pò di riso lesso o a vapore la cena è pronta :) purtroppo ho finito il nigari e non riesco a trovarne altro (e te pareva) per cui niente tofu per me, per ora almeno...
Ah, un'altra cosa: ho finalmente riavuto il mio pc!

giovedì 3 novembre 2011

Papassino nero di Orgosolo



Eccolo qua in tutto il suo splendore :) il colore scuro è dovuto alla presenza di sapa, il vino cotto, nell'impasto.
Grazie Francy per questo regalo tanto tanto gradito!

martedì 1 novembre 2011

I papassini, dolci sardi dei morti

Ogni anno mia madre in questo periodo, e più o meno fino a natale, si sveglia all'alba anche il fine settimana per tostare mandorle, tagliarle fini, pesare zucchero...e a fine giornata tutto il tavolo del soggiorno è coperto di teli bianchi su cui riposano i dolci con la glassa ancora fresca.
Quest'anno con lei c'ero anchio!
Abbiamo impastato circa 5 kg di papassini, che sono i dolci sardi preferiti miei e di mia sorella. Solo quelli fatti con la ricetta di Macomer (di zia Domenichina) e rigorosamente preparati in casa però: in pasticceria ho provato a comprarli tante volte, ma son asciutti, non dicono niente. E le varianti degli altri paesi della Sardegna non mi entusiasmano più di tanto (a parte il "papassino nero" di Orgosolo, ma in pratica è un dolce completamente diverso da quello che vi propongo oggi).
Il procedimento è semplice ma veramente lungo e faticoso, ma credetemi, ne vale la pena!



Cosa vi serve:
600 gr di mandorle sgusciate
600 gr di noci sgusciate
500 gr di uva passa
1 kg e mezzo di farina 00
200 gr di zucchero
2 cucchiai di polvere d'arancia (scorza d'arancia secca e tritata fine)
3 cucchiai di semi di finocchio
2 bustine di lievito per dolci
400 gr di strutto
4 uova
La sera prima iniziate a preparavi la frutta secca: se le uvette sono di buona qualità, polpose, non troppo secche appunto, basterà mescolarle in un recipiente con un cucchiaio di farina finchè non ne saranno tutte ricoperte uniformemente, altrimenti fatele rinvenire in acqua e poi scolatele e asciugatele. Sgusciate le noci e tagliate i gherigli in 4. Sgusciate le mandorle e mettetele nell'acqua bollente per un min., poi scolatele e tenetele coperte con un panno perchè non si raffreddino troppo mentre eliminate da ognuna la pellicina marrone. A questo punto asciugatele bene e tagliatele a metà nel senso della lunghezza con un coltello e mettele ben distese in una teglia e fatele tostare in forno finchè saranno appena dorate, non di più.
(Sì, lo sappiamo anche noi che vendono tutto già bello, pulito e anche affettato, ma già il prezzo vi farà cambiare idea, mia madre impasta più o meno una ventina di kg di papassini in questo mese...e poi le mandorle e le noci fresche del vicino sono impagabili! Qua in Sardegna le mandorle sono eccezionali, comprarle al supermercato sarebbe un delitto)
Il giorno dopo: miscelate la farina con la polvere d'arancia, lo zucchero e il lievito, poi aggiungete le uova leggermente sbattute. Lavorate a lungo e sciogliete tutti i grumi strofinando la farina tra le mani come fareste per lavarle.
A questo punto potete iniziare ad aggiungere lo strutto, e il gioco si fa duro perchè la pasta va lavorata molto a lungo perchè "tenga": inizialmente si sbriciolerà e avrà una consistenza sabbiosa, ci vuole pazienza e pian piano il calore delle mani scalderà lo strutto il tanto di legarsi con il resto degli ingredienti. Questa operazione per noi è durata più di mezz'ora, ed eravamo in due con metà impasto a testa, ergo non  fate mai i papassini da soli!
Quando l'impasto sarà malleabile aggiungete i semi di finocchio, impastate, e poi unite un pò per volta la frutta secca. Anche qua armatevi di coraggio, la frutta scappa da ogni parte perchè è tanta rispetto alla pasta, ma se non vi arrendete riuscirete a incorporarla tutta. Appena ci sarete riusciti stendete l'impasto ad uno speddore di 2 cm e tagliatelo con un coltello a rombi. Mettete in forno a 160° e riprendete fiato su una sedia per circa 20 min, i dolci sono pronti quando sotto diventano dorati.
Fateli raffreddare su panni puliti per una notte.
All'alba del 3° giorno (ihih) preparate la "cappa" cioè la glassa, mescolando circa 1 kg e mezzo di zucchero a velo con il succo di mezzo limone e acqua q.b. per ottenere una pasta con consistenza simile allo stucco (!) che spalmerete non senza difficoltà col coltello su ogni dolce. Prima che la cappa si asciughi decorate i papassini con le codette di zucchero colorate. Fate asciugare qualche ora prima di consumarli.

lunedì 31 ottobre 2011

Pancakes alla ricotta (ded. to: Francy)

Dopo il successo dei pancakes di Pippi, stamattina ho deciso di provare la versione alla ricotta di Sigrid.
Ecco, questi sono decisamente i pancakes che ho sempre sognato: morbidissimi e leggeri come nuvolette.
Noi ce li siamo mangiati anche oggi con sciroppo d'acero e mirtilli freschi (ne ho ricevuti in regalo un bel pò).
Eccovi la ricetta per due colazioni decisamente abbondanti (nel nostro caso è stato un brunch: ci siamo alzati tardino!)



250 gr di ricotta
2 uova (albumi e tuorli separati)
70 gr di farina
110 gr di latte
la scorza di mezzo limone
un cucchiaio di zucchero
mezzo cucc.no di lievito per dolci
un pizzico di sale
burro per ungere la padella
Sbattete i tuorli con lo zucchero, aggiungete la ricotta, la farina, il limone, il latte, il lievito e il sale. Montate gli albumi e incorporateli delicatamente al composto per non smontarli. Mettete l'impasto a cucchiate in una padella imburrata e fate dorare a fiamma bassissima da entrambi i lati. Tenete i pancakes nel forno scaldato al minimo perchè non si raffreddino finchè non avrete esaurito tutta la pastella e mangiateli subito perchè son buoni belli caldi. Infatti ho scattato le foto al volo e immagino ve ne siate accorti tutti.
Buona colazione!



domenica 30 ottobre 2011

La colazione di Pippi Calzelunghe

Io da quando son diventata "Signora" mi chiedo se sono una buona moglie almeno 4 o 5 volte al giorno...e spesso la risposta che mi do mi lascia stupita; per es. ieri mi son chiesta: da quanto tempo non preparo la colazione a mio marito? Prima di sposarmi lo facevo sempre, preparavo qualcosa di buono, un dolce, una macedonia con cereali, del caffè e del tè, una spremuta di arance o un frullato. Insomma, mi davo da fare. E spesso questa colazione la servivo direttamente a letto, altre volte invece preparavo la tavola con coreografie che manco il Piccolo Teatro Stabile ;D
Comunque mi son sentita una pessima moglie, e per rimediare stamane mi son alzata presto e con gli occhi ancora chiusi ho preparato una colazione coccolosa a base di Pannkakor, cioè pancakes svedesi.
La ricetta l'ho pescata da un libro arrivato fresco fresco da Amazon "Pippi Calzelunghe, piccola grande cuoca" di Elisabetta Tiveron, un libro carino e ricco di ricette di comfort food svedese. Inoltre pensare a Pippi appena sveglia è terapeutico, ti infonde subito un'allegria, una voglia di cibo ipercalorico...anche se poi alla fine queste frittelline son dolci e saporite, ma non pesanti come pensavo.



Come si preparano:
Sbattete 3 uova con 2 bicchieri di latte, aggiungete 250 gr di farina 00, un cucchiaio di zucchero, un pizzico di sale e mezzo cucchiaino di lievito per dolci. Cuocete su entrambi i lati a fuoco basso in una padella unta con il burro. Servite subito con marmellata e panna.
Io li ho arricchiti con mirtilli freschi e sciroppo d'acero canadese.
YUM!

sabato 29 ottobre 2011

Oggi relax

...quindi: in pigiama sul divano con un libro, un tè bollente e i biscottini di Prosto, fragrante e burroso regalo di Elisa.
Buon week end :D

venerdì 28 ottobre 2011

Biscotti salati di castagne

Questi cuoricini li ho già fatti due volte solo nell'ultima settimana. Li adoro!
Sarà che la lista degli ingredienti è davvero breve (più la lista è corta più mi ispira la ricetta), sarà che amo la farina di castagne, i biscotti salati e che ho materie prime davvero eccezionali: la farina di castagne dell'appennino toscano, macinata a pietra (ricordino del Chianti) e l'olio evo di produzione di mio suocero.
L'idea è -già lo sapete- di Clea, tratta dal libro Croquez salé.
Il risultato è sorprendente, il dolce della farina di castagne viene equilibrato dal fior di sale e questi biscottini sono perfetti sia per il tea-time sia con una birretta e pure in mezzo a un'insalata.
Come si fanno:
Mescolate 140 gr di farina di castagne con una presa di sale, 4 cucchiai di olio evo, 4 cucchiai d'acqua e 25 gr di fiocchi d'avena. Stendete l'impasto, tagliatelo e infornate a 180° per 15 min. (nel libro si parla di 20 min a 200°, ma così i miei si son bruciati...ho fatto un pò di prove e per me 180° per 15 min è perfetto).


 
Con questa ricetta partecipo alla raccolta di ricette gluten free e senza uova nè soia di Makanai, fuori concorso in quanto non residente in Francia; vi ho già parlato di questo fantastico blog, se non ci siete già stati fatevi un giro.




Croustilles châtaigne et gingembre. Recette de Clea "Croquez salé" édition La Plage
140 gr de farine de châtaigne
25 flocons de sarrasin (ou avoine) 
1 c.à c. de gingembre en poudre
1 c. à c. de sel
4 c. à s. d'huile d'olive
4 c. à s. d'eau
Préchauffer le four à 180°. Mélanger la farine, les flocons, le gingembre et le sel. Ajouter l'eau et pétrir brièvement, pour former une boule de pâte homogène. Abbaisser sur le plan de travail, pour obtenir une épaisseur de 3 mm environ. Découper des formes à l'emporte-pièce de son choix. Disposer sur la plaque du four et cuire pendant 15 minutes. Lasser refroidir.

mercoledì 26 ottobre 2011

Biscotti salati al burro d'arachidi e crackers alla senape

...leggeri davvero! L'ideale per mantenere la linea :P
Ma che mi fa sta' Clea! Questo libro mi ha mandata fuori di testa! (Croquez salé N.d.R.)
I biscotti al burro d'arachidi son talmente facili che li si fa con una mano sola, infatti con l'altra ho fatto i crackers con la senape...eccheccavolo poi mi lamento di ingrassare...
Però mi son risolta un aperitivo in modo egregio e a costo molto low, lucidandomi l'ego con i complimenti degli ospiti...finalmente!
La ricetta dei Biscuits aux cacahuètes
80 gr. di farina di mais (io 00)
80 gr di burro d'arachidi
1 presa abbondante di sale
1 uovo
una manciata di arachidi tostate e salate
Preriscaldate il forno a 180°. Con una mano impastate tutti gli ingredienti (a parte le arachidi che serviranno per decorare i biscotti), e formate dei bastoncini delle dimensioni di un dito. Decorateli con le noccioline, ma senza troppo impegno: in cottura si staccheranno irrimediabilmente :P Infornate per 20 min.



Con l'altra mano nel frattempo preparate l'impasto per i Crackers quinoa et petites graines (i più buoni!).
Vi servono:
80 gr di farina di quinoa (l'ho sostituita con il kinako)
100 gr di farina 0
5 cucchiai d'olio di nocciole (io olio evo di mio suocero!)
2 cucchiai di semi misti (ho usato semi di girasole, di zucca e di lino)
1 cucchiaino colmo di senape forte (io moutarde de Dijon, très chic :P)
1 presa di sale.
Mescolate tutti gli ingredienti insieme, alla cieca :) e stendete l'impasto ottenuto in una sfoglia sottile. Tagliatela a rombi e infornate a 200° per 15 min.